Mancano 65.442 firme all’obiettivo di 200.000
Perché è importante
Il Senato è pronto a discutere il DDL Sicurezza, un pericoloso pacchetto di misure repressive che minaccia la libertà di protesta e di espressione.
Questo disegno di legge trasforma forme di dissenso pacifico, come la resistenza civile e il blocco stradale, in reati penali, colpendo chi osa alzare la voce contro il potere.
Fortemente voluto da Salvini e dalla Lega, il DDL Sicurezza rappresenta un attacco frontale ai diritti fondamentali e alle libertà individuali, mirando a soffocare il dissenso e a criminalizzare chi lotta per giustizia e uguaglianza.
Questo è un pericoloso segnale verso uno stato di polizia, che cerca di ridurre al silenzio le voci critiche nel Paese.
Diritti e libertà sotto attacco
Protesta pacifica: Gli articoli 14 e 19 del DDL introducono misure gravemente punitive contro chi esercita forme di protesta pacifica, come la resistenza passiva e il blocco stradale, criminalizzandole come atti sovversivi. Queste forme di protesta, che storicamente hanno rappresentato una modalità pacifica ed efficace di resistenza civile (come nel caso del movimento di Gandhi), vengono ora trattate come gravi reati, con pesanti conseguenze penali per chi partecipa. Si tratta di un chiaro tentativo di scoraggiare la mobilitazione sociale e le manifestazioni, anche quando pacifiche.
Proteste nei CPR e nelle carceri: Chi denuncia le condizioni inumane di queste strutture viene trattato come un criminale. Le norme sembrano mirate a zittire chi difende i diritti dei più deboli, criminalizzando chi si oppone al sistema.
Migranti: Il DDL impone ulteriori restrizioni ai migranti, privandoli persino della possibilità di acquistare una SIM card, negando loro il diritto fondamentale alla comunicazione
Carcere per madri detenute: In un atto di crudeltà istituzionale, il decreto prevede il carcere anche per le madri con figli piccoli, eliminando la possibilità di pene alternative, compromettendo la tutela dei minori.
Cannabis light: Mentre in altri Paesi si discute di regolamentazione e legalizzazione, in Italia la cannabis light viene equiparata alle droghe pesanti, criminalizzando chi ne fa uso in modo legittimo.
Abbiamo pochissimo tempo per fermare questa deriva liberticida. Firma la petizione e unisciti alla resistenza contro il DDL Sicurezza. Non lasciamo che vengano distrutte le nostre libertà fondamentali!
Petizione promossa da: